Io come Bukowski

Oggi il cielo è nuvoloso sulla mia città. Anzi le nuvole lo coprono quasi completamente dipingendo uno scenario color azzurro panna. Ma c'è luce. ho aperto tutte le tapparelle dell'ufficio a mia discrezione. Io la cerco la luce. Fa comunque e prevedibilmente caldo. Credo che si tratti dell'alto tasso di umidità. Ieri sera mi trovavo sul mare e sudavo dalla bocca: boccheggiavo. I vestiti incollati addosso dal sudore. Ho bevuto una birra sarda molto buona leggera ed assaggiato un pasticcio di maccheroni in bianco. Ho fatto la mia prima recensione paranegativa di un locale. Controvoglia. Di solito sono io a scegliere i posti e recensisco bene. Quel posto di ieri sera mi sembrava un poco approssimativo. Non so. L'atmosfera la gente la localizzazione. Soprattutto ho trovato inconcepibile un locale aperto di fronte al lungomare ma con la strada davanti a separarlo dalla bellezza e scelto dal mio accompagnatore. Mi sentivo come una giovinetta che vuole toccare la Luna ma non può. Per forza di cose. Così ho lasciato perdere eventuali aspirazioni romantiche e fuori luogo e mi sono concentrata su me stessa. Dopo tutto è stata una bella serata. Tranquilla. L'aria di mare c'era. Il resto anche. Ero con un accompagnatore assai più grande di me. Non tutti i sessantenni hanno lo spirito del ragazzino. Lui poi mi sapeva di antico. E non in senso buono. Ma comunque rassicurante. Diciamo che non era uno stupratore. Né un maniaco. Ma aveva una specie di tic. Si portava le mani all'inguine ogni tre per due: disgustoso. Non so se lo rivedrò. O è l'ennesimo flop. Mi devo un pò guardare allo specchio per decidere. La sua Renault scassata e sporca mi faceva davvero indignare. Come si può portare una ragazza in un porcile del genere? Va bene da ieri ho iniziato a ripulire casa dal superfluo. Decine di quotidiani e scarpe e vestiti accatastati senza un ordine a creare confusione e ridurre gli spazi vitali. voglio un giorno dire come Bukowski: la mia camera è bellissima!

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