Il sole picchiava in testa alle tre del pomeriggio. La solitudine anche. Ma non poteva uscire per via delle temperature. Ad ogni modo alle 18 aveva un impegno improrogabile e massacrante. Doveva vedere una "amica" di vecchissima data di cui non aveva più alcuna stima da che si era resa conto che il bene voluto non era reciproco. E lo stesso valeva per altri pur valorosi guerrieri.
Il bene non si dice si dimostra
Lo so
Il bene detto dissolve. Ma l'affezione quella no
Il tempo passava inesorabilmente lento sulla sua testa ed anche la voglia stava passando.
Io sono diversa
E da chi?
Da te per esempio. E da ogni maschio sulla faccia della Terra
Sei una donna. Questo lo vedo
Adesso il punto era comprendere come due universi così distinti e paralleli potessero incrociarsi. Amarsi e soprattutto com prendersi. Forse mai completamente.
Oh mi sono stancata dell'etere dei cellulari e di tutto l'ambaradan!
Questo lo so
Ma tu che sai tutto cosa sai esattamente di me?
Che credevi nell'amore. Che sei figlia del tuo tempo
Un tempo disgraziato ed infido.
Il mio corpo rosa
La paura che non ho
Il bisogno
A spappolarmi le vene
Di un bene che non vedo
Che non tocco
La vita sparsa
Tra i fiori del glicine
A ringiovanire la mia
Antica bellezza
Hai chiuso la nostra conversazione. Posso capirlo. Ma devo essere sempre io a darmi? Quando sarà così generoso il tuo sesso dall'avere un cedimento? Di fronte a frammenti sparsi di un'esistenza che non ha figli.
Il bene non si dice si dimostra
Lo so
Il bene detto dissolve. Ma l'affezione quella no
Il tempo passava inesorabilmente lento sulla sua testa ed anche la voglia stava passando.
Io sono diversa
E da chi?
Da te per esempio. E da ogni maschio sulla faccia della Terra
Sei una donna. Questo lo vedo
Adesso il punto era comprendere come due universi così distinti e paralleli potessero incrociarsi. Amarsi e soprattutto com prendersi. Forse mai completamente.
Oh mi sono stancata dell'etere dei cellulari e di tutto l'ambaradan!
Questo lo so
Ma tu che sai tutto cosa sai esattamente di me?
Che credevi nell'amore. Che sei figlia del tuo tempo
Un tempo disgraziato ed infido.
Il mio corpo rosa
La paura che non ho
Il bisogno
A spappolarmi le vene
Di un bene che non vedo
Che non tocco
La vita sparsa
Tra i fiori del glicine
A ringiovanire la mia
Antica bellezza
Hai chiuso la nostra conversazione. Posso capirlo. Ma devo essere sempre io a darmi? Quando sarà così generoso il tuo sesso dall'avere un cedimento? Di fronte a frammenti sparsi di un'esistenza che non ha figli.
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